Collaboro con Cineteca Milano, il Festival del Cinema Africano, d'Asia e America Latina, e la Scuola Mohole come docente e tutor. Le mie attività si concentrano sull’organizzazione di moduli didattici dedicati al montaggio e alla post-produzione, con un focus particolare sugli strumenti tecnici e sul linguaggio cinematografico.
Parlo di Cinema e svolgo attività di divulgazione attraverso il podcast "Doppia Visione" un progetto multimediale di esplorazione cinematografica. I vari format hanno superato le 400.000 visualizzazioni su YouTube, portandoci a realizzare quattro episodi partecipativi dal vivo, tra cui una collaborazione con il FESCAAAL, BookCity Milano e Terzo Paesaggio, oltre a interviste con diversi ospiti, tra cui il Premio Oscar Mauro Fiore.
Dalla mia esigenza di creare spazi di libertà produttiva e creativa, ho fondato, insieme ad Andrea Sestu e Simone Corti, l'Associazione "La Terza Via, con cui ho ideato e montatoTracce di confine" (2024), una video installazione presentata in anteprima alla Fabbrica del Vapore di Milano. Attualmente stiamo lavorando per promuovere la partecipazione cinematografica nelle province.
La mia continua ricerca autoriale si basa sull’esplorazione di registi come Takeshi Kitano, Jia Zhangke, Gianni Celati, Pedro Costa, Apichatpong Weerasethakul e Wang Bing. Da questo percorso è nato "Paesaggio interno" (2023), un cortometraggio ispirato al romanzo Requiem di Antonio Tabucchi, selezionato in festival come il 77° Salerno International Film Festival, il Capri Hollywood - The International Film Festival e il Chiaroscuro International Film Festival, oltre a essere finalista all’AmiCorti Film Festival.
Ho conseguito il diploma accademico in Cinema e Filmmaking presso la Scuola Mohole. All’inizio della mia carriera ho lavorato come video editor e autore per diverse agenzie di talenti web, firmando la co-regia del documentario "#OPS – L'evento" (2018), distribuito in sala da Notorious Pictures e disponibile in streaming su Amazon Prime Video, e il docufilm "Petrosyan" (TBA), che racconta la storia di Giorgio Petrosyan, considerato il più grande kickboxer nella storia di questa disciplina.